ALES E LE PATACCHE DELLA CONFSAL – UNSA CHE TENTA DI NASCONDERE LA GESTIONE DI AFFIDAMENTI EFFETTUATI DALLA SOPRINTENDENZA ARCHEOLOGICA DI ROMA. – LA UIL DENUNCIA ALLA CORTE DEI CONTI E ALLA PROCURA GLI EPISODI.

COMUNICATO AI LAVORATORI

DELLA SEGRETERIA NAZIONALE UIL BENI E ATTIVITA CULTURALI

ALES E LE PATACCHE DELLA CONFSAL – UNSA CHE TENTA DI NASCONDERE LA GESTIONE DI AFFIDAMENTI EFFETTUATI DALLA SOPRINTENDENZA ARCHEOLOGICA DI ROMA. – LA UIL DENUNCIA ALLA CORTE DEI CONTI E ALLA PROCURA GLI EPISODI.

Da un pò di tempo negli uffici del Mibac capita di leggere taluni comunicati deliranti del segretario dell’Unsa Confsal Urbino che si muove secondo interessi che nulla hanno a che vedere con la tutela dei lavoratori sia che siano di ruolo o che siano di Ales.

Questo è il caso degli attacchi pretestuosi e palesemente falsi che ad esempio vengono rivolti all’amministratore delegato di Ales Giuseppe Proietti che avrà modo di tutelarsi e difendersi nelle sedi opportune .

Certo, questi cuor di leone della’Unsa Confsal attaccano chi è andato in pensione, non abbiamo mai visto attacchi a Proietti quando era Segretario Generale .

Ciò che a noi preme far rilevare è che Ales è una società interamente di proprietà del Mibac che può costituire, proprio grazie alla direzione di Proietti uno dei bracci operativi degli istituti centrali e periferici del Mibac.

Questo non va bene a taluni personaggi come ad esempio il Sottosegretario Cecchi e al Presidente del Consiglio Superiore Carandini e allo stesso Urbino.

Non solo , v’è da dire che alla società ruotano attorno quasi 600 lavoratori che il Sindacato ha il dovere di tutelare poiché non esistono lavoratori di serie a e di serie b.

Gli attacchi di questo sindacato riportati nel loro comunicato n.13/12 in realtà muovono da un risentimento nei confronti di Proietti ai tempi in cui ha svolto le funzioni di Soprintendente alla Soprintendenza speciale all’archeologia di Roma e Ostia quando intervenne per ragioni di trasparenza nei confronti di un funzionario.

Questi i fatti:

In data 24 luglio 2008 la Soprintendenza archeologica di Roma stipula un contratto di lavoro autonomo di supporto giuridico/legale al responsabile dell’ufficio gare e contratti, con un professionista l’avv.Renato Piero Basci per un importo di € 40.495,00 .

Questo significa che venne fatto un affidamento diretto senza neanche fare una indagine di mercato per conoscere le offerte di altri professionisti ma soprattutto in violazione della norma che stabilisce il ricorso ad una procedura di evidenza per importi superiori a 20.000 euro.!

L’anno successivo , qualcuno fa notare che tale procedura è anomala e la Soprintendenza questa volta, in data 7 luglio 2009 fa una indagine di mercato per poter affidare ad un collaboratore esterno un incarico finalizzato a “ coadiuvare il responsabile del servizio amministrativo con particolare riferimento a : Ufficio gare e contratti e ufficio del personale.E qui viene il bello, invece di ricorrere ad un sistema di acquisizione delle offerte attraverso una procedura che preveda , da parte degli interessati, l’inoltro in busta chiusa delle offerte, nell’avviso si scrive di far “pervenire la migliore offerta professionale ed il curriculum a mezzo fax entro e non oltre il 13 luglio 2009”.

Alla procedura, su 5 professionisti invitati rispondono in tre quali:

l’avv. Sonja Puglisi con un fax datato 7 luglio che viene protocollato dalla Soprintendenza in data 8 luglio;

Lo studio Legale Minicucci con fax datato 9 luglio protocollato in data 10 luglio;

lo Studio Legale Renato Piero Biasci con un fax datato 10 luglio e protocollato in data 13 luglio dalla Soprintendenza.

Da qui la prima considerazione, come si può pensare di ricorre ad un indagine di mercato effettuata a mezzo fax dal momento che quanto è avvenuto potrebbe dimostrare, ma questo sarà materia dei Giudici penali e contabili, che il professionista che ha trasmesso il fax dopo gli altri in realtà avrebbe potuto conoscere le offerte presentate prima.

E in effetti il dubbio diventa ancora più forte proprio perché l’offerta più vantaggiosa risulta essere quella dell’avv. Renato Biasci , vale a dire lo stesso professionista a cui era stato dato l’affidamento diretto l’anno prima.

Questa volta l’importo è di € 51.682,18.

Ma non è tutto, c’è un’altra singolarità, uno degli associati dello studio legale dell’avv. Renato Piero Biasci è parente( nipote) dell’ex responsabile del procedimento relativo agli affidamenti fatti per le attività soprarichiamate ,della Soprintendenza speciale all’archeologia di Roma e Ostia .

Peraltro il legame tra i due legali lo si ritrova anche in un altro studio legale della Capitale dove alo stesso modo si ritrova l’avv. Biasci e il nipote della Funzionaria della Soprintendenza .

Da qui la gravissima responsabilità di Proietti che arriva alla Soprintendenza e guarda caso trova un’altra funzionaria la dott.ssa Santariga di pari grado della dott.ssa Vaccaro, che non viene utilizzata e le affida l’incarico relativo al personale nonché delle gare e contratti.

Da qui scatta ovviamente l’azione di odio e risentimento nei confronti di Proietti che ha avuto l’ardire di compiere un operazione di trasparenza e legalità.

Tutto ciò ha dato fastidio all’ora , continua a dare fastidio oggi ed il sindacato dell’Unsa risponde e si presta a fare azioni per conto di altri soggetti.

Ma sulle questioni sollevate seppur in sintesi , in questo comunicato, ora si dovranno pronunciare i Giudici Penali e Contabili.

 

Roma 5 Mazo 2012

                                                                                             

By TH

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *