In allegato trasmettiamo la nota unitaria relativa al mancato pagamento

delle indennità legate ai Progetti Nazionali.

Cara/o collega,

in questi giorni stiamo ricevendo numerose segnalazioni in merito alla nota prot. n. 12815 della DG Bilancio del 22 settembre 2020, avente ad oggetto alcuni chiarimenti per il pagamento del Fondo Risorse Decentrate (ex FUA) per il 2020 in riferimento all’emergenza da Covid-19.

Nello specifico la Circolare richiama che “non sarà possibile liquidare al personale il compenso accessorio relativo al Fondo Risorse Decentrate per il “Progetto di ampliamento orario istituti d’arte e di cultura” dall’ 8 marzo 2020 e il compenso per il “Progetto di produttività ed efficienza” dall’11 marzo 2020.

Tutti ricorderanno che questi due progetti (cd Progetti nazionali) vedono la propria origine nel 2000 e furono legati rispettivamente all’incremento, sia in termini di ore che di spazi, dell’offerta di apertura al pubblico dei luoghi di cultura e ad una maggiore produttività misurata mediante l’aumento dell’orario di servizio. Queste finalità sono rimaste immutate dal 2000 sino ad oggi, salvo alcune specificazioni intervenute nei diversi passaggi contrattuali.

Abbiamo unitariamente evidenziato, sin dalle prime riunioni di marzo, il problema alla Direzione Bilancio ed Organizzazione e questi mesi sono serviti per le necessarie verifiche con gli Organi di Controllo dalle quali è emerso che, stando la formulazione dei progetti e alla luce della chiusura al pubblico dei nostri istituti e luoghi della cultura intervenute da marzo a maggio scorso, non è possibile erogare la produttività per i mesi marzo-maggio 2020 ovvero per i giorni di effettiva chiusura.

Proprio per questo era stata avanzata la proposta al tavolo di rivedere, con un accordo dagli effetti transitori, i criteri di erogazione di questo compenso al fine di adeguarli alla fase di lockdown. Ipotesi ritenuta non percorribile per le note resistenze da parte degli Organi di controllo, che peraltro hanno corrisposto bocciando anche la previsione di incremento delle indennità di turnazione riferite sempre al medesimo periodo, con motivazioni che noi riteniamo pretestuose e strumentali.

L’accordo poi raggiunto sul FRD 2020 ha tenuto conto di queste eventualità incrementando in modo sostanziale gli importi destinati ai progetti locali che vedono raddoppiata la quota pro-capite.

È solo il caso di ricordare che i progetti locali che si stanno concludendo in questi giorni, e riferiti al fondo 2019) prevedevano una quota media di circa € 500; le risorse impegnate per i progetti nazionali non assegnate in questo anno sono perfettamente riutilizzabili nell’ambito della contrattazione nazionale e sarà nostra cura definirne adeguatamente la destinazione.

Resta in ogni caso l’amarezza per una visione burocratica che mortifica i lavoratori e non riconosce lo sforzo che gli stessi hanno compiuto in un periodo buio e difficile ed ancora una volta interroga sulla pervasività di forme di controllo ottuse che nulla conoscono della realtà lavorativa dei Beni Culturali e sull’impotenza dimostrata sinora dalla Direzione politica nel tentare di contrastare queste indebite interferenze negli Accordi che liberamente e faticosamente si raggiungono sul tavolo nazionale.

Siamo altrettanto consapevoli che è però necessaria una revisione complessiva dei Progetti nazionali, legati a logiche organizzative e contrattuali che sono state superate dai fatti, dalle riforme e dai contratti. È una delle tante cose che abbiamo in cantiere nei prossimi mesi.

Un primo tassello era stato definito con gli art. 10-13 dell’ipotesi di  Contratto integrativo, falcidiato però dai rilievi della Funzione pubblica. La revisione pertanto di questi progetti nazionali non si annuncia semplice, ma diventa ancora di più ineludibile.

Rimane il nostro impegno vigile e quotidiano nell’interesse di tutti i lavoratori del MiBACT. Cordiali saluti.

Roma, 29 settembre 2020

FP CGILCISL FPUIL PAFLPCONFSAL
MeloniNolè Di StefanoTrastulliSatolliUNSA Urbino