COMUNICATO ALLE LAVORATRICI E AI LAVORATORI DEL MIC
Si è tenuta stamattina l’informativa da parte del Capo di Gabinetto sulle ulteriori fasi attuative della riforma organizzativa. Va premesso che non abbiamo ricevuto documentazione preventiva (che però il cons. Giglioli ha assicurato ci verrà inviata a breve) dunque l’esposizione ha proceduto con l’illustrazione a braccio delle principali modifiche normative. Abbiamo, perciò, espresso osservazioni generali e ribadito la necessità di una lettura della documentazione per esprimere un giudizio complessivo ed entrare nello specifico.
A breve il Ministro interverrà per aggiornare i contenuti del DM 28/1/2020 relativo all’articolazione degli uffici dirigenziali di seconda fascia. Queste le novità: viene cristallizzato l’accorpamento fra alcune DRM e altrettanti Istituti autonomi ricadenti nel medesimo territorio (DRM Piemonte, Emilia Romagna, Abruzzo, Basilicata e Puglia; temporaneamente verrà accorpata anche la DRM Calabria con Crotone e Sibari, non è detto che questa soluzione diventi definitiva); la DG Musei acquisisce il servizio Fruizione e comunicazione, quindi passa da 2 a 3 uffici; la DG Cinema acquisisce il servizio Promozione della cultura cinematografica, quindi passa da 3 a 4 uffici; vengono accorpate le deleghe di alcuni servizi della DG Creatività contemporanea, cosicché si conferma la perdita di 2 servizi, che per altro erano sedi vacanti da moltissimo tempo.
Il Ministro interverrà modificando anche il DM 29/1/2020 sulla graduazione delle posizioni dirigenziali. Al momento non è prevista una vera e propria modifica dei criteri – operazione per la quale il relativo CCNL prevede il confronto con le OO. SS. – bensì solamente l’adeguamento alle posizioni esistenti di quelle che si verranno a creare ex novo. Nelle intenzioni del vertice politico c’è il desiderio di rendere questa Amministrazione più appetibile ai ruoli della dirigenza istituendo tre graduazioni. Ci siamo, in proposito, preoccupati di raccomandare la Cao di Gabinetto una verifica puntuale delle disponibilità economiche prima di partire con qualsivoglia forma di modifica.
Il terzo decreto sottoposto a modifica è il DM 23/12/2014 relativo ai Musei autonomi. Come detto nei precedenti comunicati, ci sono sedi museali che verranno accorpate ad altre ovvero rese autonome. Nel merito ci aspettavamo di vedere la lista degli Istituti coinvolti ma così non è stato. A livello metodologico, il Cons. Gilioli ha riferito che il criterio adottato non è stato solo e soltanto territoriale; talvolta si è ragionato anche in termini di funzionalità scientifica, come nel caso della Pilotta di Parma che si vedrà assegnata l’area di Velleia Romana (che ricade in territorio piacentino) in quanto i ritrovamenti delle campagne di scavo sono già conservati nel museo parmense.
Appare chiaro che queste misure, oltre ad essere la fase attuativa della riforma, servono a consentire la rapidissima immissione in ruolo dei dirigenti vincitori del corso-concorso SNA8 dei vincitori del corso-concorso Scuola del Patrimonio, che hanno terminato gli esami finali e per i quali siamo in attesa delle graduatorie. In totale 63 unità. Abbiamo appreso che probabilmente per i vincitori SNA8 si procederà – in analogia con quanto accaduto in altre Amministrazioni – per assegnazione diretta delle sedi (e a tal proposito da questo contingente verrà attinta il/la
nuovo/nuova dirigente del Servizio II della Dg Or) mentre per i tecnici si dovrebbe arrivare a un interpello. Nulla è stato garantito sulla tempistica ma riconfermato l’impegno a procedere celermente, come abbiamo richiesto espressamente. Sinceramente non siamo convinti che sia condivisibile un “doppio binario” per l’assegnazione delle sedi ma il Capo di Gabinetto ha affermato che è un dato in itinere, un elemento di riflessione. Come che sia, a noi preme che i vincitori vengano assegnati quanto prima agi Istituti.
Abbiamo sollevato un aspetto, legato a questa riforma, che ci sta molto a cuore, ovvero le sorti del personale che lavora nei Segretariati regionali, oggetto di futura soppressione. Abbiamo ribadito con forza la necessità di una mobilità dedicata – o comunque di una procedura guidata, da estendere a tutte le sedi oggetto di riforma – sia per recuperare la perdita di chance per quanti non hanno partecipato alla mobilità nazionale in attesa di conoscere il destino dei Segretariati, sia per evitare la duplicazione delle competenze, fattispecie altamente probabile se la diversa allocazione fosse limitata ai confini regionali. Sempre in relazione a questo tema abbiamo invitato il Consigliere a riflettere sulla necessità di uffici dislocati in realtà funzionalmente diverse rispetto alla mera subordinazione logistico-amministrativa in virtù di mansioni trasversali (come nel caso degli appalti o delle pensioni). Il Capo di Gabinetto ha riferito che è stato attivato un tavolo con i Segretari Regionali e si è dimostrato disponibile ad accogliere la nostra proposta di gestire la mobilità a livello territoriale per garantire i lavoratori coinvolti.
In ogni caso, dopo la firma dei decreti da parte del Ministro sarà opportuna una prima revisione della pianta organica di dettaglio, anche e soprattutto per popolare gli Istituti nuovi. L’obiettivo del vertice politico sarebbe, in assoluto, quello di riportare la dotazione complessiva a 20.000 unità; a prescindere dal risultato, ciò è apprezzabile perché corrisponde a quanto abbiamo sempre chiesto ai Ministri che si sono succeduti (in realtà abbiamo chiesto che si ritornasse almeno alle 23.000 unità).
A breve dovremmo ricevere anche un’0informativa aggiornata dalla DG OR rispetto al Piano dei
Fabbisogni e un resoconto sulla situazione delle procedure assunzionali.
In coda è stato richiesto di procedere con un riaggiornamento del CUG, visti i pensionamenti di alcuni rappresentanti dell’Amministrazione e delle parti sociali.
Nel pomeriggio è proseguito il lavoro con il tavolo tecnico sui profili professionali, che ha portato ad avanzamenti su alcuni profili già discussi e ha inaugurato il confronto su altri. Auspichiamo una conclusione dei lavori in un tempo ragionevolmente breve, perché dovremo partire con il confronto sui passaggi fra le aree, che per noi resta una priorità assoluta. A scanso di smentite, la prossima riunione dovrebbe tenersi il 1 febbraio in orario antimeridiano.
Roma, 26 gennaio 2024
FP CGIL MIC UILPA MIC
V. Giunta F. Trastulli
Alla cortese attenzione del Capo di Gabinetto
Cons. Francesco Gilioli
Oggetto: Osservazioni sulla riorganizzazione del MIC
Egregio Consigliere,
nell’imminenza dell’incontro sulle ulteriori fasi di riorganizzazione del Ministero desideriamo rappresentarle alcune nostre osservazioni, per altro comunicate anche nella precedente occasione di incontro.
Nella scheda di sintesi di dpcm di riorganizzazione del MiC viene accentuato il disallineamento funzionale e organizzativo fra la tutela del patrimonio nazionale e la conservazione e gestione del patrimonio in carico al MiC (cioè fra Soprintendenze e musei) già contestato da OO.SS. e operatori della cultura nel precedente assetto, separandole ora fra dipartimenti diversi. A tal fine dovranno essere comunque previste anche forme di coordinamento delle competenze separate nei nuovi dipartimenti (p. es. fra le competenze in materia di beni bibliografici della direz. gen. archivi e quelle della direz. gen. biblioteche). La scheda mantiene anche lo squilibrio fra esigenze di competenza specifica/specializzazione e soluzioni adottate di genericità e fungibilità funzionale e organizzativa (p.es. non distinguendo le specifiche competenze sui beni archeologici nel Paese con il più ricco patrimonio archeologico europeo).
Per la (implicitamente) prevista soppressione dei Segretariati regionali non si prevedono adeguate e determinate soluzioni transitorie e sostitutive sotto i rilevanti profili:
- dell’attribuzione delle loro funzioni di supporto e relativi appositi uffici ad altri istituti esistenti, evitando una dispersione di tali funzioni che ne renderebbe problematica l’efficienza per eccessiva riduzione delle dimensioni organizzative così frammentate;
- della conseguente destinazione del personale addetto, a partire dai dirigenti, per i quali sarebbe più logico prevedere la direzione di uffici di seconda fascia annessi a istituti regionali di prima fascia investiti delle funzioni dell’ex segretariato, piuttosto che una problematica e gravosa diaspora interregionale (anche considerato che si sono appositamente assunti all’uopo dirigenti amministrativi uscenti dal corso-concorso della Scuola della PA), nonché del restante personale, per il quale va anche tempestivamente concordata e predisposta un’apposita mobilità, la quale dovrà avere naturalmente una dimensione nazionale (e non soltanto locale) in quanto alcune lavoratrici e alcuni lavoratori non hanno partecipato alla recente procedura telematica in attesa di sapere quale destino avrebbero avuto i Segretariati.
In sede regolamentare andrà comunque previsto un più articolato regime transitorio, a cui nella scheda non si fa cenno, per assicurare una transizione funzionale e organizzativa che non penalizzi il personale e le attività stesse del Ministero.
Per quanto riguarda l’Istituto centrale per la grafica, la sua collocazione nell’ambito della Direz. Gen. Biblioteche del Dipartimento Attività culturali è altresì del tutto incongrua con le sue competenze tecnico-istituzionali storico-artistiche, che fin dalla sua fondazione si sono sempre collocate nel settore della conservazione e gestione delle Belle Arti, direzione generale alla quale dovrà essere assegnato nei DM di organizzazione degli uffici e istituti centrali.
Appare, infine, del tutto incongrua la declassificazione dell’Archivio Centrale dello Stato da istituto autonomo di livello dirigenziale generale a non generale che risulta sia contenuto nello schema di DPCM di riorganizzazione del MiC presentato al Consiglio Superiore. In tutti i Paesi sviluppati un analogo istituto che conserva la documentazione degli organi centrali dello Stato e del Governo gode del massimo rango istituzionale (negli USA la National Archives and Records Administration, che conserva quella Costituzione – come l’ACS conserva quella italiana – è un’azienda autonoma il capo è nominato dal presidente degli Stati Uniti), e non può certo sostenersi che tale istituto abbia un nazionale meno importante sul piano nazionale di quelli di tutti i musei territoriali a cui il co. 3 dell’art. 23 assegna il rango generale. La soluzione prospettata sarebbe inevitabilmente considerata in tutto il mondo come un palese atto di svalutazione della sua memoria e della sua storia da parte dello Stato italiano.
Roma, 25 gennaio 2024
FP CGIL UIL PA
V. Giunta F. Trastulli