Sollecito al Ministro Alessandro Giuli per un incontro tecnico su riforma organizzativa e questioni sospese

Al Ministro della Cultura Dott. Alessandro Giuli

Al Capo di Gabinetto Dott.ssa Valentina Gemignani

Roma, 5 giugno 2025

Egregio Ministro,

sono passate parecchie settimane dall’ultima volta in cui le abbiamo scritto formalmente chiedendole un incontro.

Pur avendo messo in conto di non essere ricevuti da lei, speravamo almeno in una risposta formale; non c’è stata neanche quella, a dimostrare il bassissimo livello cui è arrivata, in questo dicastero, la considerazione per alcune Organizzazioni Sindacali – quelle che, però, insieme rappresentano più della metà del personale dipendente.

Le scrivemmo per sollecitare quel confronto con le parti sociali sulla riforma organizzativa del MiC da lei preannunciato nel corso dell’unico incontro convocato dalla data del suo insediamento.

Non fummo noi a chiederlo, quel confronto; lo annunciò lei stesso, avendo accolto le perplessità espresse dalle OO.SS., nel momento in cui disse formalmente che la riforma varata da Sangiuliano sarebbe proseguita con alcune personalizzazioni dell’attuale vertice politico ma con il concorso dei sindacati.

Pur senza troppe illusioni abbiamo immaginato di poter dare comunque un contributo costruttivo; sia perché conosciamo bene quali siano le prerogative datoriali sia perché siamo convinti che le riorganizzazioni non sono un passaggio necessario ad ogni cambio di Ministro…questa, poi, è davvero rinunciabile.

Ad ogni modo, ci siamo fatti carico delle istanze delle lavoratrici e dei lavoratori che rappresentiamo e le abbiamo chiesto un incontro, perché le risposte da dare al personale coinvolto dalla ristrutturazione interna sono ancora molte e restano inascoltate da mesi.

Lo abbiamo fatto nel più totale disinteresse delle altre Organizzazioni Sindacali, le quali, sicuramente per una fortuita coincidenza, nello stesso giorno in cui le scrivevamo si affrettavano a produrre analoga nota con analoghe richieste. Non ci sentiamo di escludere che tale circostanza possa verificarsi anche stavolta.

Oggi le scriviamo nuovamente, consapevoli che anche in questo caso sarà difficile essere ricevuti formalmente. Tuttavia continueremo a chiederlo fino al raggiungimento dell’obiettivo, perché non rientra nella nostra etica volgere il capo altrove di fronte a problemi da risolvere.

L’emanazione di un interpello per 175 posti di dirigente di seconda fascia ha posto nuovamente alla ribalta il tema della riforma del Ministero, resasi ancora più impellente

dalle raccomandazioni che la Corte dei Conti ha più volte espresso in merito al rinnovo degli incarichi fiduciari ex art. 19 comma 6.

La delegazione di parte pubblica non ha titolo per interloquire su scelte politiche, e talvolta lo fa poco nei confronti delle scriventi Organizzazioni anche sulle materie di competenza, perciò ci rivolgiamo direttamente a lei, anche se stavolta riteniamo utile aggiungere gli organi di stampa, che ci leggono per conoscenza: ci riceve, signor Ministro?

Che fine fanno le SABAP “sdoppiate”?

Che fine fa la mobilità straordinaria che abbiamo chiesto a gran voce e che dovrebbe servire in primo luogo a facilitare il personale degli ex Segretariati regionali?

Che fine fa la funzionalità degli uffici, se non garantiamo una formazione continua alle lavoratrici e ai lavoratori costrette/i all’inserimento in nuove strutture?

Su questi e altri temi ci piacerebbe confrontarci con lei, possibilmente prima del 30 giugno prossimo.

In attesa di cortese e dovuto riscontro, porgiamo Distinti saluti

FP CGIL MIC                              UIL PA MIC

V. Giunta                                  F. Trastulli